Torta Russa di Verona

Ingredienti

  • 170 gr di farina 00
  • 150 gr di zucchero
  • 100 gr di burro
  • 100 gr di amaretti
  • 100 gr di farina di mandorle
  • 5 gr di lievito per dolci
  • 3 uova
  • 1 rotolo di pasta sfoglia
  • 1 bicchierino di Rum
  • 1 pizzico di sale
Nonostante il nome, Torta Russa di Verona, si tratta in realtà di un dolce veronese tra i più conosciuti. L’origine del nome “Russa” vanta ben due ipotesi. La prima, evoca nel nome il fatto che la forma della torta dovrebbe assomigliare ad un colbacco russo. La seconda ipotesi invece che è anche quella più accreditata, racconta di un pasticcere veronese, che lavorava sulle navi e che si trovava proprio nei pressi di Odessa quando nel 1966 s’inventò questa torta e per questo motivo la chiamò Torta Russa.

Preparazione

Per preparare la Torta Russa di preriscaldate il forno a 180° statico. Rivestite una teglia di 22 cm di diametro con la pasta sfoglia, avendo cura di mantenere il foglio di carta forno che la riveste (foto 2). Pestate gli amaretti fino a ridurli in piccoli pezzi (utilizzate un sacchetto da congelatore per facilitare il lavoro).

Sciogliete il burro a bagnomaria (in alternativa potete usare il forno a microonde, ma attenzione a dare pochi secondi alla volta altrimenti rischiate di farlo bruciare).

In una ciotola (foto 3) montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio (foto 4), quindi incorporate il burro fuso, la farina di mandorle, gli amaretti tritati, la farina setacciata, il lievito, il bicchierino di rum e il pizzico di sale (foto 5).

Amalgamate bene tutti gli ingredienti (foto 6) e versateli all’interno della teglia rivestita con la pasta sfoglia (foto 7).

Ripiegate i bordi della pasta sfoglia eccedenti sul composto, appoggiandoli delicatamente (foto 8). Cospargete con mandorle in scaglie.

Cuocere in forno già caldo per circa 40 minuti. Fate raffreddare.

 

Dolci letture

"Romeo e Giulietta" intreccia numerosi elementi nella vicenda dei due innamorati "nati sotto contraria stella". Tuttavia è questa a fare di quest'opera forse la più celebre e la più amata di Shakespeare.
Inutile soffermarsi sulla storia in sé, che conoscerete benissimo, vero gioco di stile sono personaggi che danno un tocco di sapore alla storia.
La balia di Giulietta, affettuosa e logorroica, ci fa sorridere. L'ironico Mercuzio, amico fraterno di Romeo, è un efficace contrappunto alle sdolcinatezze di Romeo.
Ma è nel contrasto tra la purezza, l'appassionata consapevolezza dell'amore e l'inesorabile concatenarsi delle circostanze funeste che trova vita una storia d'amore che affonda la sua disgraziata nascita in una poesia di morte.
Dal letto nuziale cosparso di ghirlande funebri il loro amore conserva un tenero calore, quasi che la morte li avesse uniti ancora di più e avesse benedetto le nozze.
Continueranno ad essere i due innamorati della storia, eterni, almeno finchè noi leggeremo e apprezzeremo questa splendida opera.

“Dolcezza mia buonanotte. Questo boccio d’amore si maturerà nel soffio dell’estate e forse, quando ci ritroveremo, sarà uno splendido fiore.”
Roberta