Torta ananas, noci e caramello

Ingredienti

150 g di farina
4 uova
150 g di zucchero
70 g di burro
120 g di fecola
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
zucchero a velo
un pizzico di sale
ananas sciroppato
gherigli di noce
zucchero di canna per il caramello

Preparazione

Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ferma aggiungendo un pizzico di sale.
Montate i tuorli con lo zucchero. E’ molto importante lavorare le uova con una frusta (a mano o elettrica) per diversi minuti perchè, più il composto incamera aria, maggiore sarà la morbidezza della torta.
Una volta che il composto dei tuorli sarà divenuto chiaro e spumoso, aggiungete il burro a temperatura ambiente e amalgamate bene.
A questo punto aggiungete poco alla volta la farina, la fecola e il lievito precedentemente setacciati. Per riuscire ad amalgamare bene il composto aggiungete poco alla volta anche 1/2  bicchiere  di succo dell’ananas sciroppata. Terminato di amalgamare unite poco alla volta gli albumi montati e mescolate con una paletta di silicone o di legno dal basso verso l’alto per non far smontare l’impasto.

Far sciogliere sul fondo della teglia 200 g di zucchero di canna con il restante succo d’ananas fino a che non caramella e disporre, sempre sul fondo, le fette di ananas e i gherigli di noce. Versate l’impasto sopra l’ananas, livellate se necessario e cuocete in forno a 180° per circa 50 minuti.
Sfornate e impiattate rovesciando subito la torta prima che il caramello si solidifichi.

 

 

Dolci letture

Questa torta è oggettivamente deliziosa, ha un gusto particolare ed intrigante allo stesso tempo. La complessità dei sapori che la connotano conduce alla letteratura suadente e magnifica di Abraham “Boolie” Yehoshua ed alle ambientazioni dei suoi romanzi. Conduce a una fermata d’autobus a Beirut e al sapore dei dolci fatti in casa dalle donne libanesi. Alle atmosfere di un romanzo come Ritorno dall’India, al languore che lo pervade, agli ambienti familiari in cui si dipana la storia, agli odori che avvolgono le cucine dove si svolgono i colloqui più intimi e dolorosi, in una città a metà strada tra il moderno e l’antico, tra i nuovi edifici e quelli distrutti dalla guerra, il traffico assordante e la quiete dei giardini interni di certe abitazioni, dove all’ombra del gelsomino, mancherebbe solo il sapore di questa torta.
Martina