Marmellata di melone bianco, cardamomo e olio essenziale di ylang ylang

1 kg di melone bianco o melone invernale dalla buccia gialla
400 g di zucchero bianco (calcolato per 1 kg di frutta mondata e a media maturazione)
la buccia di 1/2 limone
20 capsule di cardamomo
8 gocce di olio essenziale di ylang ylang

Pulite il melone togliendogli semi e buccia e fate dei pezzetti sottili che metterete in una casseruola. Aggiungete i semi del cardamomo (se sbucciate un seme di cardamomo troverete dei semini neri all’interno che vanno utilizzati), lo zucchero, la buccia intera del 1/2 limone. Fate macerare un’oretta e mettete sul fuoco con la fiamma bassa per circa un’ora e 15 minuti. Se avrete fatto le fettine particolarmente sottili vedrete che il melone perderà di consistenza a mano a mano che cuoce. Dopo un’ora di cottura aggiungete l’olio essenziale di ylang ylang nella dose indicata, altrimenti la marmellata risulterà immangiabile. Abbiate l’accortezza di mescolare spesso e invasate come d’abitudine.
Fate riposare almeno un mese in un luogo fresco e asciutto.

L’ olio essenziale di ylang ylang agisce sul 2° chakra. E’ una delle fragranze femminili per eccellenza, stimola la sensibilità e la ricettività nei confronti dei sentimenti e delle richieste altrui, sviluppa l’amore per se stessi e il contatto con la propria fisicità. Attenua la rabbia, rimuove paure e tensioni nervose. E’ molto rilassante e può indurre sonnolenza, per cui è particolarmente indicato a chi soffre d’insonnia.

Ho cucinato ascoltando Erik Satie – Gymnopedie

Dolci letture

Questa marmellata, un’inconsueta composizione di frutti e fiori, ribattezzata dalla sua creatrice “ossessione” ha il profumo di una lunga, struggente e languida storia d’amore come quella dolorosamente ripercorsa nell’intimo romanzo di Giorgio Saviane, “Eutanasia di un amore”. Il romanzo, che ha vinto il Premio Bancarella, è stato osannato dalla critica e trasposto in un film di successo negli anni ‘70. Purtroppo alla bancarella è anche tornato, visto che non ha più avuto ristampe e lo si può trovare, ingiallito e ammuffito, sui banchini dei libri usati. Parla di un uomo e una donna, del loro percorso emotivo, sentimentale e pratico, nel periodo in cui una storia finisce senza una spiegazione, senza un’apparente motivazione, senza scontri, verbali o fisici. Il reale è trascorso, rimane però l’ossessione: dei ricordi struggenti, della ricerca del perché, della strategia di riconquista. Come sempre però, c’è un evento che determina il corso delle cose e c’è anche in questa storia, dove il protagonista arriva troppo tardi, quando la sua ossessione ha un retrogusto dolciastro, mieloso, fruttato e necessariamente amaro, come questa preziosa marmellata.
Lady Book - Roberta - Alessia