Charlotte alla ciliegia

Ingredienti

250 ml di latte
200 ml di panna liquida
150 g di zucchero
300 g di ciliegie
15 g di colla di pesce
3 tuorli d’uovo
30 g di farina
Martini bianco qb
1 confezione di savoiardi

Procedimento

Preparate la crema pasticcera montando con delle fruste a bassa velocità la farina, 80 g di zucchero e i 3 tuorli. In un pentolino portate a ebollizione il latte, fate raffreddare leggermente e unite la crema ottenuta in precendenza. Rimettete sul fuoco e fate addensare a fuoco lento. Togliete dal fuoco e fate raffreddare con un foglio di pellicola sulla superficie. Denocciolate 150 g circa di ciliegie, fatele a pezzettini e mettetele in una casseruola piccola con mezzo bicchierino di Martini e 70 g di zucchero. Fate caramellare e unite la colla di pesce ammorbidita nell’acqua fredda per almeno 5 minuti.
Unite le ciliegie caramellate alla crema pasticcera, mescolate e fate raffreddare. Montate la panna senza aggiungere zucchero.
Rivestite uno stampo da budino con della pellicola trasparente e distribute i savoiardi bagnati nel Martini sulle pareti laterali e sul fondo. Una volta che la crema sarà completamente raffreddata unite la panna con un movimento dal basso verso l’alto per non far smontare l’impasto.
Mettete metà della crema ottenuta sul fondo dello stampo, aggiungete un altro strato di savoiardi bagnati nel Martini e terminate con l’altra parte della crema. Riponete la charlotte nel congelatore per circa un’ora.
Prima di servirla lasciatela a temperatura ambiente per 40 minuti e decorate con ciliegie e zucchero a velo.

Dolci letture

Il romanzo Jane Eyre a detta di tantissimi lettori è uno di quei capolavori letterali che sono stati i precursori del loro tempo, in quanto costituisce un'eccezione per l'epoca in cui è stato scritto: la rabbia intrinseca nel carattere di Jane, gli elementi erotici/sessuali presenti all'interno del romanzo e l'amore inconcepibile tra Rochester e Jane lo hanno reso, in epoca Vittoriana, obiettivo di critiche negative, le stesse che oggi costituiscono la forza del romanzo.
Non è difficile notare la somiglianza tra Charlotte Bronte e Jane Eyre, il che rende il romanzo quasi un'autobiografia; sia Jane che Charlotte hanno frequentato un'istituto di istruzione femminile, sono diventate insegnanti e hanno lavorato da governanti, lavoro di cui Charlotte voleva migliorare l'opinione pubblica.
Ma perchè voler emulare un’orfana non proprio avvenente e di sicuro sfortunata? Forse per il suo carattere forte sotto l'aspetto gracile e indifeso....o forse perchè non sceglie mai la strada più semplice rinunciando anche all'amore se l'unica strada è quella di rassegnarsi a fare l’amante. Ma alla fine la spunta...ritrova l'amore di Rochester e se lo riprende anche se invecchiato e reso cieco dall'incendio causato dalla moglie pazza. Jane vince perchè vincono i suoi principi da cui non prescinde, qualsiasi siano le avversità che gli si parano davanti.
Roberta