Zeppole di San Giuseppe

Ingredienti

500 g di patate
5 cucchiai di zucchero
80 g di burro
500 g di farina
2 uova
2 cubetti di lievito di birra

zucchero e cannella per la guarnizione

Preparazione

Mettete a bollire le patate in abbondante acqua per circa 45 minuti. Vi accorgerete che sono cotte, quando infilerete senza problemi una forchetta nella patata.
Disponete su una spianatoia la farina a fontana. Una volta cotte le patate, scolatele, spellatele ancora calde e schiacciatete con uno schiacciapatate direttamente sopra la farina.
Aggiungete le uova, il burro fuso, il lievito sbriciolato, lo zucchero, il limoncello e la scorza del limone grattugiato. Lavorate con le mani e fate assorbire la farina. Impastate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. All’occorrenza, se l’impasto risultasse troppo morbido, aggiungete un po’ di farina. Formate una palla.
Da questa togliete un po’ di impasto alla volta, formando prima delle palline e poi delle ciambelle bucando e allargando le palline dal centro. Disponetele con un po’ di spazio fra loro su una spianatoia con un po’ di farina sotto e fate lievitare per circa 2-3 ore.
In una padella antiaderente, versate l’olio a fatelo riscaldare. Quando sarà ben caldo cuocete le zeppole su entrambi i lati. Lasciatele sgocciolare su carta assorbente e poi passatele nello zucchero dove avrete spolverato della cannella.

In alternativa, per renderle più leggere, possono anche essere cotte in forno a 175° per 20 minuti o fin quando non si dorano in superficie.

Dolci letture

Questo è un dolce della tradizione napoletana che di solito anima le tavole per la festa di San Giuseppe. C’è un autore che tutti conoscono come attore e un po’ meno però per la sua spassosa inventiva da commediografo teatrale: Vincenzo Salemme. Premiata pasticceria Bellavista si inserisce a giusto titolo con il gusto di questa ricetta. Si tratta di una storia di intrecci familiari, di amori leciti, ma da tener nascosti. Su questo canovaccio appaiono personaggi inaspettati che turbano una quiete apparente. Sullo sfondo la reale protagonista della storia: la vecchia madre dei titolari della pasticceria. Inutile dire che il testo è divertente e brioso, esilarante e buffo fino alle lacrime. A tratti però, corposamente amaro. Insomma la tradizione della commedia napoletana, così come le zeppole sono in parte, la tradizione della pasticceria napoletana.
Lady Book - Alessia