Crema di peperoni ai due profumi

3 peperoni gialli o rossi
1 pomodoro maturo
2 scalogni
brodo vegetale
origano
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
cumino

Lavate, pulite i peperoni e sminuzzateli. Pulite gli scalogni e fateli soffriggere con un po’ d’olio. Aggiungete i peperoni e un po’ di brodo vegetale che aggiungerete secondo necessità. Fate cuocere a fuoco medio e aggiungete il pomodoro sbucciato, il sale, il pepe, un pizzico di pepe, un po’ d’origano e un pizzico di cumino. Quando il peperone sarà ben appassito, dopo quindi una mezz’ora, frullate bene con un mixer a immersione e servite tiepido. Ottimo per antipasti e crostini sfiziosi.

Ho cucinato ascoltando Maddalena Laura Sirmen – Op. 3 n. 4

Dolci letture

Una salsa così intrisa di aromi e profumi mediterranei non può che rimandare alla Sicilia e l’evocazione del “doppio” nella denominazione di questa saporita preparazione non può che richiamare coppie di elementi contrapposti, ma talvolta complementari; diversi, eppure contigui; maschile/femminile, violenza/sottomissione, rigore/flessibilità. Ecco dunque un romanzo ambientato a Catania, dove le donne vivono ancora una condizione di sottomissione e certe situazioni, come l’omosessualità, la pedofilia e perfino l’incesto, si consumano nel silenzio e nella vergogna, in un clima omertoso e ipocrita. A Catania vive e lavora il commissario Maria Laura Gangemi, una donna ferita, dal passato doloroso; le violenze e i tradimenti subiti dal marito l’avevano ridotta all’alcolismo, dal quale è uscita dopo una lunga battaglia. Maria Laura si trova a indagare sull’omicidio di un prete accusato di pedofilia; e proprio nel giorno in cui suo figlio viene ricoverato per un grave incidente stradale, deve occuparsi di un ragazzino sospettato del delitto, nipote di un potente mafioso, ma anche amico del cuore di suo figlio. Fragile e forte insieme, lo sbirro femmina si muove nello scenario arcaico e ambiguo della sua città, facendo i conti col suo passato ingombrante e forse non del tutto rimosso, spinta dal prepotente desiderio di ritrovare la sua dignità di donna che ha ancora voglia di vivere, nonostante tutto il disamore che ha sofferto.
Cristina