Marmellata di pomelo, arance e olio essenziale di arancio dolce

1 pomelo di circa 900 g
3 arance tarocco
800 g. di zucchero di canna per chilo di frutta mondata
15 gocce di olio essenziale di arancio dolce

Lavate bene il pomelo e le arance aiutandovi con uno spazzolino e tagliate la buccia senza il bianco di metà pomelo e di 1 arancio aiutandovi con uno spelucchino. Fate le bucce a listarelle molto sottili. Finite di sbucciare le arance togliendo anche i filamenti bianchi attaccati agli spicchi. Nel pomelo troverete un’abbondante presenza di bianco spugnoso sotto la buccia: toglietelo tutto. Se ce la fate, togliete anche la spessa buccia che ricopre gli spicchi. Dividete la frutta a pezzetti piccoli e conservate i semi delle arance in una piccola ciotola dove metterete dell’acqua fredda lasciando macerare per un giorno. I semi sono ricchi di pectina, sostanza solubile in acqua e gelatinizzante, artefice poi della consistenza della marmellata. Pesate la frutta e le bucce e calcolate lo zucchero. Mettete il tutto in una casseruola, mescolate bene e fate riposare per circa 24 ore fuori dal frigo mescolando di tanto in tanto. Mettete sul fuoco e fate cuocere circa 1 ora e mezzo. Gli agrumi hanno molto liquido e hanno bisogno di tempo per acquistare una giusta consistenza. Spengete il fuoco e lasciate riposare altre 6 ore dopo di che rimettete a cuocere a fuoco lento per un’altra mezz’ora. Se le bucce non hanno raggiunto la morbidezza desiderata o se i pezzi di frutta tendono a non disfarsi passateci il mixer a immersione. Quasi a fine cottura aggiungete l’olio essenziale di arancio dolce che servirà a stemperare l’amarezza del pomelo. Finite la cottura e invasate come d’abitudine.

Il pomelo, pummelo o pampaleone (Citrus maxima o, secondo Linnaeus, Citrus grandis), appartiene al genere dei Citrus ed è ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro ed al mandarino. Il pomelo ha una buccia liscia, verdina, alle volte rosata, mentre la polpa raggiunge i colori dal giallo paglierino al rosa fino al rosso. È il più grande tra i frutti dei citrus, cresce fino ai 30 cm di diametro e può pesare fino ai 10 kg. Tipica per questa specie è l’abbondante presenza della sostanza bianca spugnosa sotto la buccia (detta albedo), che come nella maggioranza degli agrumi non è commestibile. Se il frutto è maturo il gusto è piacevole, più dolce di quello dell’arancio amaro e senza alcuna acidità. Ogni spicchio del frutto è piuttosto grande, presenta piccoli semi e una spessa buccia facile da togliere.

Ho cucinato ascoltando Grazie di Gianna Nannini

Dolci letture

Questa marmellata dall’aspetto tradizionale, ma dal sapore e dal profumo inconsueti, ha una connotazione che la diversifica da quello a cui si può essere abituati gustando una marmellata. Il pomelo le conferisce una nota amara ed esotica, è un frutto sconosciuto ai più, ma è un agrume non innestato, un primario, un capostipite come Estaban Trueba, il protagonista de La casa degli spiriti di Isabel Allende. Questo libro ci porta in un mondo sconosciuto, tra esoterismo e razionalità, in una saga familiare che si snoda attraverso gli anni, dove i personaggi, affascinanti, forti e vigorosi si intersecano alle atmosfere soprannaturali di vite vissute, negli angoli più sensibili e irraggiungibili dell’animo e in quelli più spietati, dove il dolore, le passioni, il male e la dittatura, ci travolgono come un vortice. Ci resta un sapore, dolce e amaro, un sapore irriconoscibile negli ingredienti della ricetta, come il mondo di Clara, un mondo parallelo fatto di figure eteree, di spiriti e di visioni... quel qualcosa in più che non ci spiegheremo mai.
Lady Book - Roberta - Alessia