Mini cupcakes al cocco con glassa al cioccolato e al burro aromatizzata al rum

Ingredienti

Per le cupcakes
150 g di burro a temperatura ambiente
150 g di zucchero superfine
2 uova intere
75 g di farina autolievitante
75g di farina al cocco

Per la glassa
100 g di cioccolato fondente spezzettato
2 cucchiai di rum
50 g di burro non salato
200ml di panna liquida

Preparazione

Riscaldate il forno a 180 C. Preparate una teglia per mini muffins da 24 pezzi inserendoci i pirottini di carta. Sbattete il burro e lo zucchero insieme, sino ad ottenere una crema morbida e soffice e, infine, aggiungete un uovo per volta. Setacciate la farina autolievitante e quella al cocco sul composto e incorporatele manualmente, facendo attenzione.

Usando un cucchiaino (o due) versate un po’ di composto in ciascun pirottino, riempiendolo per circa la metà della sua altezza. Se volete fare delle cupcakes più alte, abbondate un po’. Infornate e cuocete per 17 minuti circa, o comunque fate la prova dello stecchino: infilatelo nella parte centrale, se il dolce è pronto ne uscirà asciutto e pulito. Poneteli su una griglia a raffreddare.

Fate scaldare la panna in una casseruola con il fondo pesante e scaldate a fuoco basso, appena comincia a bollire spegnete e  aggiungete il cioccolato in modo da farlo sciogliere. Aggiungete quindi il burro, mescolando, finché il cioccolato e il burro non si sono fusi e unite il rum. Potete guarnire le cupcakes sia con la glassa ancora calda tuffandocele e formando così uno strato di cioccolata sopra, oppure lasciate raffreddare in modo che la glassa si rapprenda, montarla con uno sbattitore elettrico  e inseritela in una sàc a poche e decorare le cupcakes.

 

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Dolci letture

Marie-Josèphe-Rose de Tascher de La Pagerie nacque a Les Trois-Îlets, nel territorio francese della Martinica, da Giuseppe-Gaspard di Tascher, e Rose-Claire des Vergers de Sanois. I Tascher erano una famiglia di proprietari terrieri e possedevano piantagioni di canna da zucchero. Per tutta la sua infanzia, quindi, respirò l’odore dei Caraibi impregnata di spezie, di rum e di cacao. Arrivò in Francia a 16 anni e sposò Alexandre de Beauharnais, da cui ebbe due figli e un matrimonio infelice. Con la rivoluzione francese conobbe il carcere e rimase vedova. E poi l’incontro, quello che avrebbe determinato il corso del resto della sua vita, quello con il generale Napoleone Buonaparte. Fu con lui che diventò Josephine, come la chiamava lui, e diventò sua moglie, Imperatrice dei Francesi e regina d'Italia. Era Josephine che, meno innamorata di lui, riusciva a tenere in mano le redini dell’imperatore, colui che reggeva mezza Europa. Quando apparve chiaro che non poteva più avere figli, accettò dolorosamente il divorzio in modo che Napoleone potesse risposarsi ed avere un erede legittimo. Si ritirò nel castello della Malmaison a coltivare rose, ma per tutti rimase l’imperatrice creola, così come la descrive Carolly Erickson nella biografia "La vita segreta di Giuseppina Bonaparte". Restò comunque nel cuore di Napoleone, nonostante il divorzio e le reciproche innumerevoli relazioni extraconiugali. Sembra che le ultime parole dell'imperatore sull’isola di Sant’Elena siano state: Francia, esercito, comando dell’esercito... Josephine.
Alessia