Tortelli di zucca mantovani con burro e salvia

Ingredienti

Per il ripieno

  • 500 gr di zucca di Mantova
  • 100 gr di amaretti
  • 100 gr di mostarda mantovana
  • 150 gr di parmigiano
  • 2 uova
  • q.b di Noce moscata
  • q.b di Sale e Pepe

Per la pasta

  • 500 gr di farina di semola
  • 3 uova
  • 200 ml di acqua
  • gr di

Per il condimento

  • 100 gr di Burro
  • 5 foglie di Salvia
tortelli di zucca mantovani sono una ricetta antica, risalente al medioevo. Sono una ricetta tradizionale natalizia, tipica di Mantova. Fagottini di pasta all’uovo ripieni di zucca e mostarda mantovana.
“La donna è mobile Qual piuma al vento, Muta d’accento…e di pensiero.” Così canta il Duca di Mantova libertino e impenitente mentre Rigoletto scopre un’amara verità…la vendetta trasformata in dolore!  Questo il nostro abbinamento con i tortelli Mantovani!!!

Preparazione

Per preparare i tortelli di zucca mantovani tagliate la zucca a pezzi.
Dopo averla sbucciata e fatela ammorbidire nel forno a 180° per circa 40 minuti.

Quando sarà ben ammorbidita mettetela nel mixer con la mostarda, il parmigiano, gli amaretti, amalgamate bene in modo da ottenere un composto omogeneo. Aggiungete quindi un uovo alla volta per evitare di ammorbidire troppo il composto salate, pepate e aggiungete la noce moscata. per un miglior risultato lasciate riposare il ripieno in frigo per un’ora.

Nel mentre preparate la pasta. Mettete la farina su una spianatoia a fontana, mettete al centro le uova e l’acqua è iniziate a impastare, se avete un’impastatrice mettete tutti gli ingredienti e impastate con il gancio  fino a ottenere un composto liscio ed elastico.

Tirate la sfoglia fine, stendetela e distribuite il ripieno a mucchietti den distanziati (potete aiutarvi utilizzando la tasca da pasticcere). Ricoprite con l’altra sfoglia,  sigillate i bordi premendo bene con le dita la pasta tra un mucchietto di ripieno e l’altro e date forma ai tortelli con uno stampino dentellato.

Bollite in acqua salata per qualche minuto, scolateli e saltateli in padella con burro e salvia. Servite con abbondante parmigiano grattugiato.

Dolci letture

I tortelli di zucca Mantovani piatto principe della tradizione emiliana non possono che portare alla mente non tanto un libro, ma un'opera lirica il "Rigoletto".
Una delle opere più note e belle del compositore italiano Giuseppe Verdi con il libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma di Victor Hugo Le Roi s’amuse (“Il re si diverte”). Il protagonista del libro, Francesco I, divenne nell'opera il duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, e furono cambiati numerosi altri nomi dei personaggi. Verdi però non volle il Re come protagonista della sua opera bensì il Gobbo, ossia Rigoletto il buffone di corte.

L’opera inizia con una festa al palazzo ducale, si svolge nel giro di pochi giorni, e finisce, come ogni dramma lirico che si rispetti, con una morte preannunciata da una maledizione scagliata dal conte di Monterone.
Rigoletto, deforme e pungente buffone di corte, che si burla con cattiveria di tutti ha una figlia "segreta", che è la luce dei suoi occhi, avuta dalla donna amata ormai morta.
Da padre tenerissimo e premuroso si preoccupa di tenere la figlia lontana dal mondo corrotto della corte, ma per uno scherzo del destino ella diventa oggetto dell'attenzione del suo giovane padrone, il Duca di Mantova, libertino impenitente.
Le reazioni alle malefatte del buffone, da parte dei cortigiani, daranno il via ad una serie di delitti: Gilda, la figlia di Rigoletto sarà rapita e violata dal Duca; Rigoletto per vendicare l'offesa pagherà Sparafucile, un bandito, perchè uccida il Duca, ma a morire, per mano di Sparafucile sarà l'amata figlia.

Sparafucile consegna il corpo in un sacco a Rigoletto, che è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta. Tuttavia, quando ode in lontananza la voce del Duca che canticchia "La donna è mobile", sconvolto e raggelato, si chiede di chi sia allora il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata.
Roberta