Cubetti di tonno al sesamo e pistacchio con salsa di menta e basilico

Ingredienti

Per il tonno

500 g di tonno fresco
50 g circa di semi di sesamo
50 g di pistacchi tritati
2 cucchiai (20 ml) di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale

Per la salsa

1 mazzetto di basilico
4-5 foglie di menta
30 g di mandorle
1 cucchiaio abbondante di mascarpone
latte q.b.
2 cucchiaio di olio evo
1 pizzico di sale
pepe

Preparazione

Preparate prima la salsa. In un mixer da cucina, versate le foglioline di basilico e menta (precedentemente lavate ed asciugate), il mascarpone, il latte, il sale, il pepe e le mandorle, iniziate a tritare e aggiungete a filo l’olio evo. Dovete ottenere una crema di una consistenza densa. Chi desidera una salsa ancor più fluida, può aggiungere un paio di cucchiai di latte.

Tagliate il tonno a quadrotti piuttosto regolari, utilizzando un coltello molto affilato. Intingete metà dei cubi di tonno in una ciotolina piena di semi di sesamo e metà nella granella di pistacchio,  esercitando una delicata pressione per facilitare l’adesione dei semini e della granella senza tuttavia rovinare il pesce. Scaldate una padella antiaderente (meglio se in pietra o in ceramica) e, quando sarà molto calda, versate un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva. Cuocete i cubetti di tonno mantenendo una fiamma molto vivace: per una perfetta rosolatura cuocere 2 minuti per lato. Per una cottura “al sangue”, il tonno dev’essere lasciato circa 1,5 minuti per lato. Non è necessario aggiungere sale al tonno perché si tratta di un pesce di mare, già salato di per sé. Servire i cubotti di tonno bollenti, in accompagnamento con la salsa di menta, mandorle e basilico.

Variante

Per una ricetta più leggera e meno calorica sostituite il mascarpone con lo yogurt magro.

Dolci letture

“È la bellezza pura che sta entrando in mare, illesa da lusinghe di futuro, senza un saluto indietro, come un serpente con la vecchia pelle.” "Storia di Irene" di Erri de Luca è un libro che odora di mare e di terra. Lo scrittore diventa un viandante e raccoglie le storie che gli vengono raccontate. Come un custode, ascolta. Scrive quello che raccontano, poi lo rivende al mercato. La storia è quella di Irene, una bambina salvata in mare dai delfini che cresce orfana su un’isola greca. Irene, di giorno vive in terraferma, di notte si unisce in mare alla sua vera famiglia. A quattordici anni è incinta e consegna allo straniero di passaggio la sua storia: l’anfibia cresciuta insieme a due delfini, e promessa in sposa a uno di loro, la storia di una meravigliosa sirena che, non più accetta alla terra, sgualdrina incinta, si concede e sottrae all’uomo che l’ha ascoltata e che ora vorrebbe trattenerla, raccontandole a sua volta storie incantatrici. L’incontro fra mare e terra avviene su un’isola stordita dal sole di giorno, martellata di stelle la notte – un luogo miracoloso e crudele che non accetta il mistero di Irene, e della sua bellezza di pesce-fanciulla. Nella storia di Irene ci sono tutti gli ingredienti: il tonno, l'unico pesce a sangue caldo, che si muove nel Mediterraneo, il pistacchio racchiuso in un guscio rigido dall'aspetto legnoso come l'aspetto dell'uomo che ascolta la sua storia, la menta e il basilico che ricordano i paesi del Mediterraneo... anche questa storia odora di Mediterraneo, di caldo, di ruvido e saporito.
Silvia