Muffins di ciliegie rosse

« Ora che il futuro s’era fatto corto e mi sfuggiva di mano con l’inesorabilità della sabbia che cola dentro una clessidra, mi capitava spesso di pensare al passato della mia esistenza: cercare lì le risposte con le quali sarebbe giusto morire. Perché fossi nata, perché fossi vissuta, e chi o che cosa avesse plasmato il mosaico di persone che da un lontano giorno d'estate costituiva il mio Io »
Questo l'incipit di "Un cappello pieno di ciliege", l'ultimo libro di Oriana Fallaci, che ha voluto parlare anche dopo la sua morte con un romanzo che racconta la storia della sua famiglia tra il 1773 e il 1889, fino al matrimonio dei nonni paterni, Antonio e Giacoma. Ripercorre e analizza in modo impietoso la sua famiglia, fra tradimenti, egoismi e rivalità, in una realtà in cui i personaggi abitano per lo più in prigioni costruite sull'abitudine e sulla miseria, in cui si pratica silenzio e rassegnazione fino ad esplodere in una rabbia feroce e improduttiva. Una storia fatta come le vite di tutti, una storia che si barcamena fra il "fatto" il "daffare" animata da personaggi che le hanno dato la vita, una vita che lei restituisce immortale in questo romanzo.