Marmellata di pesche gialle e lavanda

Ingredienti

1 kg di pesche gialle già mondate
370 g di zucchero di canna per chilo di frutta già mondata
7 gocce di olio essenziale di lavanda per alimenti
fiori freschi o essiccati di lavanda

Preparazione

Mondate le pesche e mettetele a pezzetti in una casseruola capiente insieme allo zucchero di canna e al succo di un limone. Mettete a cuocere a fuoco moderato per circa un’ora mescolando di tanto in tanto e frullate con il mixer a immersione. Aggiungete le gocce di olio essenziale di lavanda (comprate solo olio essenziale per alimenti, ci deve essere scritto sopra la scatola e di solito lo si trova in erboristeria), i fiori freschi o essiccati sempre di lavanda (naturalmente ben lavati), fate cuocere per altri 5 minuti mescolando bene e invasate come d’abitudine.

Dolci letture

Viola e giallo, due colori che si sposano magnificamente...pesca e lavanda, due sapori che s'incontrano...la pelle di pesca e l'inconsueto abbinamento con la purezza della lavanda ricorda le "spose in fotografia" che giunsero in America all'inizio del Novecento. Erano giapponesi poco più che bambine, naturalmente tutte pure, naturalmente tutte vergini, che acconsentirono a salire su una nave con una foto in mano, direzione San Francisco, dove erano aspettate da altrettanti immigrati giapponesi, i loro futuri mariti, uomini che avevano visto solo in fotografia. Sono loro che animano in libro di Julie Otsuka, "Venivamo tutte per mare", lo animano con un "noi" corale che ci accompagna per tutta la lettura. A San Francisco troveranno la realtà, la cruda realtà di un paese sconosciuto di cui devono imparare a conoscere tutto, dalla lingua alle abitudini. Il bel mondo che avevano sognato sulla nave non esiste, anche gli uomini giovani che sorridevano dalle foto si rivelano essere uomini vecchi e malvestiti. Con l’attacco di Pearl Harbour e la decisione del presidente Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici si compie il loro destino e s'infrange inevitabilmente il bel “sogno americano”.
Alessia