Couscous melanzane e pesto

Ingredienti

300 g di couscous precotto
1 melanzana viola grande
100 g di pesto
2 mozzarelle fior di latte
una manciatina di pinoli
qualche foglia di menta
sale
olio di semi
olio extra vergine di oliva

Preparazione

Sbucciate la melanzana, fatela a dadini e friggeteli nell’olio di semi senza salare. Asciugate bene l’olio con la carta assorbente. Nel frattempo mettete a bollire 300 g di acqua con un pizzico di sale e aggiungete il couscous. Trascorso qualche minuto sgranate il couscous, aggiungete le melanzane, il pesto, le mozzarelle fatte a dadini molto, molto piccoli, i pinoli e le foglie di menta sminuzzate. Aggiustate di sale e aggiungete un filo d’olio a crudo. Potete servire il couscous tiepido o freddo a insalata.

Dolci letture

Naguib Mahfouz è stato definito il Balzac dei Caffè del Cairo. Questo romanzo del 1947 ha il potere di evocare in modo assai vivido ambienti e situazioni della capitale egiziana colta nello scorrere minuto e umile delle sue giornate, durante gli anni della seconda guerra mondiale. Il Vicolo del Mortaio si trova nel cuore antico del Cairo, vi abita una umanità misera e dolente; i protagonisti del romanzo passano tutti dal caffé Kirsha, che è il cuore pulsante del vicolo. Ecco dunque scorrere davanti ai nostri occhi una serie di caratteri indimenticabili; padron Kirsha, il proprietario del caffé dalle tendenze omosessuali, lo Shaykh Darwish, ex insegnante di inglese reso folle e saggio allo stesso tempo dalle crudeli e tragiche vicende della vita, la mezzana Saniyyah Afifi, a cui si rivolgono le donne del vicolo in cerca di marito, tutrice della bella Hamida, che cercherà di fuggire dalla miseria finendo in un bordello, Selim Alwan, il padrone del bazar, il più ricco del vicolo, che vorrebbe ripudiare la moglie per sposare la bella Hamida, ma il quale, vittima di un colpo apoplettico, dovrà suo malgrado abbandonare i suoi progetti matrimoniali.
Un romanzo dalle atmosfere struggenti, in cui il vicolo del Cairo trionfa con la sua umanità variegata e fantasiosa, i suoi colori impolverati dal caldo, le botteghe in penombra, gli aromi acuti di spezie e di essenze.
Cristina