Sformatini alle acciughe e crema di rana pescatrice al ginger

Ingredienti

Sformatini alle acciughe
300 g di acciughe fresche già sfilettate
1/2 spicchio d’aglio
qualche foglia di prezzemolo
pangrattato
300 g di patate
1 uovo
40 g di parmigiano
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
una noce di burro

Crema di rana pescatrice al ginger
un filetto di rana pescatrice
una patata
un paio di cucchiai di maionese
30 g di ginger fresco
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva

Preparazione

Pulite le acciughe, nel caso non le abbiate già fatte sfilettare, togliendo testa, coda e la lisca centrale e lavatele bene sotto l’acqua corrente. Mettete a bollire le patate con la buccia e, una volta cotte, passatele con uno schiacciapatate.
Fate raffreddare e aggiungete alle patate il parmigiano e l’uovo e amalgamate bene. Tritate 1/2 spicchio d’aglio e le foglie di prezzemolo e aggiungeteli al pangrattato, insieme al sale e al pepe. Prendete degli stampini monoporzione in alluminio e imburrateli. Nel caso i filetti di acciughe fossero troppo spessi ripassateli con un coltello affilato in modo da raddoppiarne la superficie. Passate i filetti così ottenuti nel composto di pangrattato che avete preparato. Foderate gli stampini con le acciughe facendo in modo che le code escano dagli stampini e mettete un cucchiaio bello abbondante di purè in ogni stampino. Ripiegate le code verso il centro dello stampino stesso e condite con un filo d’olio extra vergine d’oliva
Preriscaldate il forno a 20o°C e cuocete per 20 minuti.

Impiattate con pomodorini ciliegini tagliati a quarti e conditi con gomasio alle alghe e olio extra vergine d’oliva.

Per la crema di rana pescatrice al ginger fresco.

Lessate un filetto di rana pescatrice per una decina di minuti e mettetelo nel mixer con il ginger sbucciato, l’olio, il sale e il pepe. In una terrina mescolate il pesce tritato con una patata lessata e schiacciata con lo schiacciapatate e la maionese. Mescolate bene il tutto e aggiustate di sale e pepe.

Dolci letture

Solo il caustico e irriverente spirito dei toscani può far sì che un ragazzino che ha perso una mano a causa di un petardo sia soprannominato, in paese, “Manina”. Eppure è così, e il quattordicenne Fiorenzo, Manina, appunto, oltre ad aver avuto questa sfortuna deve purtroppo fare i conti con un’altra mancanza, quella della mamma. Il padre c’è, e gestisce il negozio “Magic pesca”, anche se le sue energie, più che sui bachini, i galleggianti e tutto ciò che occorre per pescare carpe e tinche si concentrano sull’altra sua grande passione: il ciclismo. Il padre di Fiorenzo allena la locale società ciclistica e segue con trepidazione i progressi del Campioncino, ragazzetto molisano da lui stesso scoperto e destinato a una grande carriera sportiva. Fiorenzo, alle prese con l’adolescenza e i suoi disagi, odia il Campioncino, a sua volta in crisi per la lontananza da casa e le difficoltà di adattamento; accanto a questi ragazzi inquieti, la più matura Tiziana, trentenne tornata a casa dopo un Master conseguito all’estero e soffocata dal clima provinciale e ottuso del paese, che sembra non prometterle alcuna via d’uscita. Tre anime inquiete alla ricerca del proprio percorso, tre destini che si intrecciano tra vicende dolci e amare, con la vita che finisce per decidere per tutti; e Fiorenzo, ormai adulto, si ritrova come sempre a pescare sul Fosso, perché poi, alla fine, “torniamo tutti qui a galleggiare”.
Cristina