Cupcakes Mimosa

Ingredienti:

150 g di farina 00
120 g di fecola di patate
150 g di zucchero
70 g di burro
4 uova
1 bustina di lievito
la scorza di 1 limone
200 ml di panna da montare
50 g di zucchero a velo
Per la crema pasticcera
3 tuorli d’uovo
3 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di farina
500 ml di latte
ananas sciroppato

Preparazione

Separate i tuorli dagli albumi. Mescolate i tuorli con lo zucchero montandoli bene, aggiungete il burro ammorbidito, la farina a pioggia, la fecola, lo zucchero, la scorza del limone e gli albumi montati a neve. Mescolate bene e aggiungete il lievito. Mettete nello stampo per muffin dopo averci inserito i pirottini di carta. Cuocere in forno per 25 minuti a 175°.
Preparate la crema pasticcera mescolando i tuorli con la farina e lo zucchero, aggiungete il latte precedentemente scaldato e lasciate rapprendere a fuoco lento. Montate la panna con lo zucchero a velo. Scavate la sommità delle cupcakes con uno scavino, mettete da parte la parte scavata e bagnate la cupcakes con un po’ di bagna per dolci. Riempite il buco della cupcakes con la crema, con una sac a poche fate un bel ricciolo con la panna montata e decorate sbriciolando sopra l’impasto della scavatura. Spolverate con zucchero a velo.

Mimosine all’ananas
Seguite il procedimento precedente ma usate il succo d’ananas al posto della bagna. Nella crema pasticcera inserite un quadretto d’ananas sciroppato che coprirete con la panna montata.

Dolci letture

Queste adorabili cupcakes vogliono celebrare la mimosa, il simbolo della Festa della Donna. Ha ancora un senso festeggiare l’8 marzo? Se festeggiare significa partecipare al gozzoviglio sfrenato nell'ammirazione di ragazzotti che si spogliano davanti a un parco di signore attempate e giovanotte urlanti, allora davvero no. Ci si chiede come siamo arrivate a questo e se parità significa solo rassomigliare il più possibile agli uomini e perdere tutto il bello dell’identità e della diversità della donna. E sovviene tutto il coraggio e la forza contenuta in un saggio di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, dove l’autrice risponde alla secolare esclusione delle donne dalla vita culturale a causa della prevalenza dell’altro sesso con due semplici concetti “una stanza tutta per sé e cinquecento sterline all’anno”. Indipendenza economica, dunque, e libertà della mente che si concretizza in un posto dove essere noi stesse, un luogo fisico e, nello stesso tempo, simbolico in cui poterci allontanare dalla quotidianità della vita domestica e da coloro che ci consigliano e ci ordinano la vita. E questo dunque l'augurio, che tutte le donne trovino questa stanza e che possano trovare loro stesse in ogni fase della vita.
Alessia