Apple&Pear Pie

Ingredienti

Pasta Brisée
520 g di farina
220 g di burro freddo
90 g di zucchero
qualche cucchiaio di acqua fredda

Ripieno
2 pere abate
4 mele granny smith
80 g di burro
1 cucchiaio di cannella
100 g di zucchero
40 g di uvetta sultanina
2 limoni
1 bicchierino di grappa
1 uovo
qualche cucchiaio di latte

Preparazione

Preparate la pasta brisée impastando velocemente il burro a dadini, la farina e lo zucchero fino ad ottenere un composto sabbioso. Aggiungete acqua gelata a sufficienza per formare un impasto liscio e omogeneo. Finite di impastare con le fruste a gancio e formate una palla. Avvolgete il tutto in un foglio di pellicola e mettete in frigo per almeno un’ora.
Sbucciate le mele e le pere, fatele a pezzetti non troppo piccoli e metteteci sopra del succo di limone per non farle annerire. Mettete il burro e la cannella in un tegame largo, aggiungete la frutta e cominciate la cottura. Aggiungete anche lo zucchero, la grappa e l’uvetta sultanina. Fate cuocere a fiamma bassa fino a che la frutta risulterà morbida. Fate raffreddare completamente. Stendete un po’ più di metà di pasta brisée (conservando la restante in frigorifero) a 3/4 mm di spessore su di una superficie leggermente infarinata, aiutandovi con il mattarello. Utilizzatela per foderare uno stampo a bordi bassi del diametro di 24 cm opportunamente imburrato e bucherellate con i rebbi di una forchetta. Disponete le mele nel guscio di frolla, stendete la pasta rimasta e coprite la torta. Sigillate bene i bordi e fate un buchetto al centro della superficie della torta in modo da formare un camino. Fate delle foglioline con la pasta avanzata e mettetele sopra a decorazione. Spennellate con l’uovo sbattuto con il latte e cospargete di zucchero semolato.

Infornare a forno preriscaldato a 180° per 35/40 minuti e comunque fino a che la crosta non risulti dorata. Spolverizzare con lo zucchero a velo e servite tiepida o a temperatura ambiente.

Dolci letture

L'apple pie è uno dei simboli americani per eccellenza, è la torta che Nonna Papera metteva a raffreddare sul davanzale, una gloria nazionale insieme alla Cheesecake. L'America è piena di simboli, la bandiera, il giorno del ringraziamento, zio Sam, i marines, la Statua della Libertà e, una volta, anche le Torri Gemelle. Dopo l'11 settembre l'America non è stata più la stessa, con il crollo delle Twin Tower si è tolto stabilità anche alle vite di tutto il mondo. Don De Lillo affronta questo delicato momento dopo ben 7 anni dagli attentati con un libro che rende magistralmente la sensazione di vertigine e di smarrimento che le persone devono aver provato in quei momenti. Protagonista de "L'uomo che cade" è Keith Neudecker che lavora nella torre nord e riesce a sopravvivere al suo crollo. Si ritrova per strada coperto di cenere, vetro e sangue e con una valigetta non sua fra le mani. Tutto intorno si polverizza insieme ai fogli, ai pilastri, ai corpi delle vittime: le schegge e i detriti si conficcano nella pelle di Keith, gli strumenti elementari, i fogli di carta, le fatture, gli ordini, tutte le cose quotidiane diventano frammenti di un mondo impazzito. Da li, con un linguaggio scarno e frammentato, Keith prova a ricostruire il suo futuro, ben consapevole che "Il futuro non ci riserva niente. Non c'è. Il futuro era questo".
Alessia